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Rock Pool 42 è un innovativo progetto di inserimento di una piscina a bordo infinity all'interno di un'antica cava di granito.
Il progetto è localizzato nel giardino privato di una villa storica situata in località Seccheto, nella parte meridionale dell'Isola d'Elba, nello splendido contesto naturale del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
La cava è situata su un poggio a ridosso del mare, immersa nella macchia mediterranea e fiancheggiata da una piccola pineta. Il panorama che si gode protendendosi verso sud permette una spettacolare veduta della punta di Fetovaia, rendendo visibili, nelle limpide giornate di tramontana le coste della Corsica e le Isole di Pianosa e Montecristo.
Il principale obbiettivo perseguito nella realizzazione della piscina è stato, fin dalle prime bozze progettuali, quello di preservare il più possibile il contesto naturalistico presente, tentando di minimizzare al massimo l'impatto dell'intervento antropico sul territorio.
Una approfondita analisi del contesto naturalistico, geologico, storico e socio-culturale ha permesso una conoscenza approfondita delle caratteristiche del luogo ed indirizzato le scelte progettuali verso l'utilizzo di materiali e maestranze locali, in grado di inserirsi armonicamente nel contesto esistente adottando sapienti tecniche murarie dettate dalle tradizioni del luogo.
Sfruttado le eccezionali proprietà di resistenza, lavorabilità e impermeabilità del granito di Seccheto di cui è composta la cava, note e rinomate fin dall' epoca romana (colonne del Pantheon e del Duomo di Pisa), è stato possibile intraprendere l'innovativa e sperimentale soluzione costruttiva consistente nell’aver mantenuto la roccia esistente come involucro di contenimento dell'acqua, isolando unicamente le crepe e le fratture presenti tra roccia e roccia mediante l'utilizzo di resine idroespansive e limitando pertanto gli interventi di nuova realizzazione per il contenimento dell'acqua al solo muro di tracimazione ed ad una limitata parte di platea.
Tale avanzata soluzione tecnologica ha permesso di non utilizzare le convenzionali tecniche di realizzazione di piscine o biolaghi, che avrebbero impicato inevitabilmente l'utilizzo di teli impermeabili, guaine, o involucri di contenimento artificiali, optando per una soluzione tale da mantenere inalterate le rocce esistenti.